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Nuove Testualità
Suleiman Cassamo
“Nyeleti”

Immaginate, ad esempio, un albero di papaya. Sullo sfondo, una capanna. Al centro, la cenere di un focolare spento da molto tempo – il suo proprietario se n’è andato.

L’albero protegge con decisione dall’attacco dei psindjendjendje* due papaye, belle mature, l’esatta replica di due seni succulenti, che rischiano di cadere alla prossima, alla più leggera, alla più lontana carezza del vento.

Nyeleti teneva in serbo per Foliche, il più grande dei figli di Mahomo, il suo bel corpo sinuoso e il suo passo da antilope. Foliche sarebbe tornato un giorno, fatto gaíça**.

in O regresso do morto


* [n.d.t.] Nome onomatopeico di picooolo uccello (Fringillliaria tahapsi) il cui verso ricorda questa parola

* * [n.d.t.] Gaiça (pl. magaíça) è termine usato per indicare i minatori che tornano dalle miniere del Rand nel Transval
n. 1962 Moçambique
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